1. |
Fune di fuga
02:39
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È la nostra scelta
ci fa stringere più forte
Qualcosa nella mano
Sei la mia
Peggiore sensazione
Quando impugno
La corda e poi la strappo io so già
guarire senza alcun rimorso
dalle mie ferite
Riconnetto i miei tessuti vivi e poi li squarcerò
che fine hanno fatto
Che fine hanno fatto
i frammenti di ricordo in cui spariva
Quest’orribile visione
Ho indugiato troppo a lungo dentro a un sogno ormai a metà
e non riesco ad uscire
che fine avrai fatto
Ricordo ora di tornare
Che fine avrai fatto
Non vedo l’ora di tornare
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2. |
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Questa è l’ultima volta
Che metto piede in quella stanza
cosa succede lì dentro
mi ricorda che non conto più niente
non posso più fare a meno
di sentirmi indifeso
ora mi percepisco
come un che d’inorganico
solo dopo aver assistito alla mia prima dissezione
mi sono reso conto che anche i corpi più deformi
posson contenere le interiora più meravigliose
sono riuscito a rivedere di nuovo il tuo volto
solo dissenzionandolo nella mia immaginazione
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3. |
Il nastro di Möbius
02:53
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mai un compromesso
fu sacro ai miei occhi
solo
il vuoto
la mia paura è un seme
cresciuto forte in me
infesta le mie visioni
detta quello che vorrei
di ciò che voglio
resta solo il legame
il mio tormento
è quello che non posso
più avere
In questo tutto è condannato a morte, e non ci resta altro che fissare lo sguardo, attraverso la finestra, nell’infinito del cielo, e aspettare l’assassino. Chi altro?
Sarò quello che sei tu
la mia vita scende nel nulla
la tua resta uguale a sé
sarò quello che sei tu
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4. |
L'avversario
02:34
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Con una bugia tra le mani
Ho varcato la soglia
Tra i secondi che si ammassano
Ho trovato strati che si scollano
Negli angoli in ombra, si riduce la distanza
Tra me e ciò che mi contiene
Vorrei gridare
Ma non posso
muovermi
Ma non riesco
Mentre la tempesta si avvicina
Non è più la mia carne
Il corpo inerte che mi lascia
Indifeso in balia del disastro.
Sovrapposti nello stesso istante
Le coordinate si disgregano
Il terrore è chi sono stato
O chi sarò domani?
Chi sono ora?
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5. |
Altro da me
02:32
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A volte mi chiedo
Se a quella sensazione
Di vuoto nel mio torace
Non corrisponda in realtà
Uno spazio prima inerme
Che ora mi occupa
Un qualcosa di reale
Ma altro da me.
Un essere concreto
Che cerca di disfarsi
Del mio corpo
E occupare, invece, il mio spazio.
Disfarsi di me
Usandomi come un ingresso
Come un nuovo
Essere che inizia
Usami come ingresso
Come punto di partenza
Non m’importa
Questa volta senza me
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6. |
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Cumuli di oggetti,
Qualcosa a cui dare importanza.
Occupano ogni superficie
Di quella che un tempo era casa.
Nessuna traccia dei cocci,
Dei vetri infranti,
Del sangue, delle ferite,
Tutto è in ordine, tutto è fermo, al proprio posto immobile.
Conservo
ogni mia piccola vittoria in un cassetto.
Lo riapro soltanto
Quando ho bisogno di ricordare
che esiste ancora qualcosa
Per cui combattere.
Oggi l'ho riaperto,
Ma non ho trovato alcun conforto.
Solo desideri fragili,
Solo emozioni inutili,
E i soliti vecchi pretesti.
Sono solo senza scuse
(bloccato dalle stesse paure)
Le chiavi tra le dita
(bloccato dalle stesse paure)
Il brusio del motore
Ho deciso che non sarei mai più tornato
Non sarei mai più tornato
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7. |
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Dal nulla
Torna
Tutto
Fino all’ultima parte di noi
Ravvivata di nuovo
Lega i fili
Lascia che si congiunga
Ho scelto di essere nulla
E non più parti unite
ci siamo scossi di dosso la terra
Bagnati nel sangue
Perdurerà la nostra forza
Sarà abbastanza la volontà di desiderare
Lo sento
consegno me stesso alla fine
Ho come il presentimento
Di aver frainteso la mia parte nel tutto
Al centro del cerchio
a fissare la bestia
Che divora il tuo corpo
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